Per lo spazio dedicato alla musica contemporanea Rai Cultura propone l’opera lirica in dieci quadri “Il Minotauro”
della compositrice romana Silvia Colasanti,che ha aperto la sessantunesima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Il dramma, in onda sabato 18 gennaio alle 23.00 su Rai5, è ricavato da una ballata di Friedrich Dürrenmatt, e rappresenta il personaggio come un essere
che ha conservato la propria metà umana e che ha a che fare con sé stesso e con le infinte immagini di sé riflesse negli specchi del labirinto di cui sono fatte
le scene ideate da Giorgio Ferrara, questa volta anche scenografo oltre che regista. Al Minotauro si contrappone l’uomo come reale carnefice capace d’inganno
e falsa amicizia, qui rappresentato da Teseo e Arianna. Sul podio dell’Orchestra Giovanile Italiana, Jonathan Webb con il baritono Gianluca Margheri nel ruolo del titolo.
Il soprano Benedetta Torre presta la voce ad Arianna e il tenore Matteo Falcier veste i panni di Teseo.
L’International Opera Choir è diretto da Gea Garatti. Regia televisiva di Barbara Napolitano.
IL MITO
Mito: dal greco “mythos”, ossia “favola,racconto”.
Il mito è una storia volta a ordinare, dare un senso alla realtà, rafforzare
una morale e fornire a un popolo una causa in cui credere, attraversole parole
e il coinvolgimento emotivo.
Cosa succede se il mito viene smontato, svuotato del suo fine originario e infine ricostruitoda un punto di vista inusuale? Accade che ci si trova davanti ad un’opera postmodernizzata, la quale tramite un sottile straniamento vuole indurre lo spettatore a riflettere sulla sua stessa condizione di individuo posto in una società.
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